No al carbone, sì al futuro

No al carbone

05 mag No al carbone, sì al futuro

E’ vecchio ed inquinante. Il carbone è stato il protagonista della rivoluzione industriale e della diffusione delle macchine a vapore. Ed é il responsabile, oggi, del 44% delle emissioni mondiali di CO2 imputabili ai combustibili. Officinæ Verdi sostiene la campagna No al carbone, sì al futuro di WWF Italia, che l’associazione rilancia in occasione del cinquantesimo anniversario della sua attività in Italia, nell’ambito dell’evento organizzato oggi a Roma Aurelio Peccei Lecture 2016. Obiettivi della campagna: fermare i progetti di nuove centrali a carbone e chiudere quelle esistenti, a cominciare dalle più inquinanti e dannose.

Le centrali a carbone sono fonte di svariate sostanze tossiche: metalli pesanti come arsenico e mercurio, polveri sottili e ultrasottili, anidride solforosa, biossido di azoto. Inoltre, il carbone è il combustibile fossile che bruciato libera più CO2: le emissioni imputabili al carbone sono del 30% superiori rispetto a quelle prodotte dalla combustione del petrolio e del 70% in più rispetto a quelle prodotte dal gas naturale.

Acerrimo nemico del clima e della salute umana, il carbone alimenta oltre il 29% dei consumi energetici globali. I paesi emergenti ne fanno ancora grande uso per spingere la loro crescita economica: basti pensare alla Cina, che nel 2014 ha assorbito il 51% della produzione mondiale di carbone, e all’India che nel decennio 2004 – 2014 ha incrementato la domanda di oltre il 100%.

In Italia esistono 13 centrali a carbone che alimentano il 13,5% dei consumi elettrici nazionali (Terna 2014) e contribuiscono per un terzo alle emissioni di CO2 dell’intero sistema elettrico italiano. Senza alcun miglioramento per il livello di sicurezza energetica, dato che non abbiamo risorse minerarie adeguate e il carbone utilizzato è tutto di importazione.

Le energie fossili sono sempre più scarse, la loro estrazione sempre più difficoltosa e meno vantaggiosa dal punto di vista economico e ambientale. Il modello energetico fondato sulle grandi centrali non è più efficiente: in Italia la potenza installata ha superato abbondantemente il picco di domanda e la sovracapacità di produzione costringe le centrali a funzionare a scartamento ridotto, rendendole sempre più inefficienti.

Il modello economico e il paradigma energetico attuale producono inquinamento, sprechi e disuguaglianze insostenibili. Secondo WWF, entro il 2050 potremmo soddisfare tutte le esigenze energetiche in modo pulito, rinnovabile ed economico grazie a fonti di energia rinnovabile, efficienza energetica, reti di distribuzione intelligenti. Per raggiungere questo obiettivo, dobbiamo dire  no al carbone.

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Officinae Verdi
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