La disuguaglianza aumenta le emissioni

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11 apr La disuguaglianza aumenta le emissioni

La disparità economica fa male al clima. A livello mondiale la connessione tra la ricchezza di una Nazione e le sue emissioni di gas serra è ben documentata, ma un nuovo studio pubblicato in questi giorni dai ricercatori del Boston College va più a fondo nella questione, trovando un collegamento tra emissioni e diseguaglianza economica. Sotto la lente i singoli stati USA.

Cosa hanno scoperto

I sociologi ed esperti di studi ambientali Andrew Jorgenson e Juliet Schor hanno scoperto un’associazione diretta (tra il 1997 e il 2002) tra le emissioni di CO2 e la parte di reddito del 10% più ricco della popolazione. Un semplice 1% di incremento della ricchezza della parte più facoltosa dei cittadini accresce di migliaia di tonnellate la quantità di emissioni.

Il collegamento trovato dai ricercatori si spiega con più fattori.

Primo, e più evidente, il fatto che maggiore potere d’acquisto porti a maggior consumismo. Ma c’è di più: il potere economico porta a concentrare il potere politico e decisionale nelle mani di pochi, fatto che permette di bloccare leggi poco gradite – come quelle di regolamentazione delle emissioni.

Una spinta verso una maggiore parità, un più equa distribuzione delle ricchezze, spiegano i ricercatori, porterebbe effetti a cascata. Per Jorgenson “Una spinta verso un’equa distribuzione suggerisce una visione olistica di sostenibilità, che tocca aspetti sia sociali che ambientali. E può avere effetti benefici anche a livello globale, dato il ruolo significativo degli Stati Uniti nel climate change”.

E’ uno studio che arriva nel momento in cui i singoli stati Usa si stanno affermando con più decisione nelle regolamentazioni a livello ambientali. Alcuni, come il governatore della California Jerry Brown, hanno ribadito la volontà di introdurre leggi più stringenti nonostante l’annunciata deregulation a livello federale dell’amministrazione Trump. La correlazione trovata dal Boston College aggiunge una tessera ulteriore alle possibilità di azione degli Stati nella lotta al cambiamento climatico, e suggerisce una via “sociale” per il controllo delle emissioni, partendo dall’assunto che una società più equa lo è sia nei confronti dei suoi cittadini che dell’ambiente.

 

Valentina Luzzatto
v.luzzatto@ovaerdi.com
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