Economia circolare, il Governo lancia la strategia

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20 lug Economia circolare, il Governo lancia la strategia

Una buona notizia: il ministero dell’Ambiente e quello dello Sviluppo Economico hanno preso atto dell’importanza di una strategia condivisa per l’economia circolare, con un documento che vuole definire il posizionamento italiano in materia, nell’ambito della più ampia Strategia Nazionale per lo sviluppo sostenibile.

Al centro l’uso efficiente delle risorse, modelli di produzione sostenibili, abitudini di consumo più attente e consapevoli. Tutto questo rimanendo produttivi e competitivi a livello internazionale. Economia circolare non significa “decrescita felice”, e si allontana anche dal modello di produzione del riciclo. Il modello circolare non prevede infatti produzione di rifiuti, ma l’utilizzo di materiali e sistemi produttivi in grado di riutilizzare il 100% del prodotto a fine vita, secondo un approccio “beyond raw materials”, oltre la materia prima. Lo stesso approccio promosso da Green Capital Alliance, società benefit creata da OV Group per l’accelerazione di innovazioni sostenibili e che offre anche un servizio di advisory per supportare le organizzazioni che vogliono impegnarsi nello switch verso il nuovo paradigma green & circular.

Un documento che mette sul tavolo sfide e obiettivi. Manca però la proposta di quello di cui di più si sente la mancanza: una politica industriale univoca e chiara. Perché se è vero che i traguardi e le potenzialità dell’Italia sono notevoli e a un buon livello di competitività, si tratta però di obiettivi raggiunti dalle aziende autonomamente, senza che alle spalle ci sia mai stata una chiara politica industriale. E spesso, anzi, norme e regole non facilitano la transizione verso il nuovo modello.

La speranza è che gli input che arriveranno nelle prossime settimane possano servire da spunto per elaborare un quadro normativo in cui sia facile muoversi e che allo stesso tempo definisca con fermezza la necessità del passaggio a un paradigma di sostenibilità del tutto nuovo. Il documento infatti dà il via a una consultazione pubblica. Si può partecipare online commentando i testi dei paragrafi del Documento e compilando un apposito questionario. Dalle sollecitazioni raccolte prenderà vita il documento definitivo, che sarà redatto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Valentina Luzzatto
v.luzzatto@ovaerdi.com
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